martedì 6 febbraio 2007

IL FALSO E LA PROPAGANDA

In alcuni casi il linguaggio documentario è stato utilizzato per propagandare false informazioni. Nel 1938 negli Stati Uniti fu diffuso un film dalle pretese documentaristiche di Louis J. Gasnier, dal titolo Reefer Madness (t.l.: La follia dello spinello), ma conosciuto anche come Tell Your Children (t.l.: Dillo ai tuoi bambini) in cui erano rappresentati attori che, dopo aver assunto della mariuana, si producevano nelle azioni più terribili come aggressioni, omicidi e suicidi. Reefer’s Madness ha sicuramente rappresentato uno strumento cardine del movimento proibizionista che lottava per la completa penalizzazione della cannabis e di tutti suoi derivati.

Nel 1944 in piena seconda guerra mondiale la propaganda nazista obbligò il regista, ebreo e deportato, Kurt Gerron a girare Theresienstadt, chiamato anche Der Führer Schenkt den Juden eine Stadt (Hitler regala una città agli ebrei), un documentario propagandistico che sarebbe servito per far conoscere al mondo la “verità” sul trattamento che veniva riservato al popolo ebreo all’interno dei campi di concentramento. La città che Hitler avrebbe regalato agli ebrei era in realtà il lager di Terenzin, un campo modello da far visitare alla Croce Rossa, dove veniva ospitato il meglio della cultura ebraica europea, luogo dove trovarono un fragile rifugio musicisti, cantanti e attori, ma allo stesso tempo punto di transito per gli ebrei di tutti i paesi d’Europa diretti al lager di Auschwitz e Mauthausen. Il documentario è una vera e propria operazione di contraffazione storica e propaganda a proposito condizioni di vita nei lager. Per mostrare la considerazione con cui venivano trattati i musicisti ebrei deportati, fu messa in scena l’esecuzione, davanti alle cineprese, della Messa da Requiem di Verdi, quasi fosse un macabro presagio di quello che sarebbe successo al popolo israelita.
Nel documentario tutto è finto. Gli ebrei devono recitare come attori, vestiti con abiti arrivati per l’occasione. Il campo diventa un’enorme scenografia: la sala da concerto, i giardini, l’orto, perfino un campo da calcio dove viene organizzata una partita sono realizzati specificamente per apparire nel documentario. La vita all’interno del campo viene mostrata falsamente serena, in realtà tutti i prigionieri coinvolti per la realizzazione del documentario, nell’arco di un breve periodo, sono stati mandati a morire ad Auschwitz, perché non restasse nessuno a testimoniare il falso costruito dai nazisti. Solo tre musicisti dell’orchestra si salvarono dalle esecuzioni. Il documentario su Terezin, realizzato a chiaro scopo propagandistico, fu ideato per essere distribuito in tutta l'Europa occupata per mettere a tacere le voci sulla sorte degli ebrei
Reefer Madness in versione integrale:

Clicca qui per vedere Theresienstad Der Führer schenkt den Juden eine Stadt, July 1944

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