giovedì 12 aprile 2007

IL SEGRETO DEL SUCCESSO di Massimo Martelli

Uno dei rari casi di mockumentary made-in-italy che hanno visto le sale dei cinema. Nel mondo del cabaret milanese Cico e Bob, due attori alla ricerca del successo, sembra giunto il momento della gloria. Per loro sfortuna però la fama arriva postuma, visto che sono stati dati per morti in un incendio e i mass media non fanno che parlare di loro, tirando fuori libri mai scritti e materiale di repertorio. In realtà sono vivi e vegeti, ma il loro manager li convince a nascondersi in un casolare e godersi l'inatteso successo aspettando il momento opportuno per dire la verità. Ma Cico e Bob non sono fatti per vivere in cattività e come attori hanno bisogno del confronto con il pubblico, così decidono di uscire allo scoperto. Riusciranno a mantenere il successo?

Quali sono le bugie e quali, invece, le verità del suo film?
MASSIMO MARTELLI: Cinquanta e cinquanta. Quello che si vede nel film è (quasi) tutto vero, ma spesso è stato romanzato. Molto del nostro vissuto di "gruppo" è stato messo nel film… ma quello che c’è di totalmente vero è la descrizione dell’ambiente dello spettacolo e delle strade che bisogna fare per raggiungere quello che oggi è ritenuto il successo.
PAOLO MARIA VERONICA: E poi basti pensare a ciò che è successo con la triste vicenda di Francesco Nuti: appena ha dato notizia del suo "suicidio", immediatamente il suo nome è ritornato fare notizia e a diventare un evento spettacolare! E la nostra bugia… il nostro fingerci "morti" diventa la nostra colossale bugia per cavalcare l’onda di un successo che tardava ad arrivare. Ma anche nella nostra vita "reale" viviamo un successo un po’ perverso: i nostri personaggi di Padre Buozzi e Marcolino è vero che sono molto conosciuti, ma oramai la gente crede che siano delle persone vere e quando ci togliamo le nostre "maschere" non sanno affatto chi siano questi Malandrino e Veronica!

Qual’ è il successo descritto nel film?
MASSIMO MARTELLI: Quello di questi ultimi anni: l’esserci, l’apparire perché come dice un personaggio del film "se nessuno ti riconosce allora vuol dire che non esisti". Un successo fatto di corpi ma non di anima, dove il saper fare qualcosa non è necessario, dove la ricchezza è una meta o addirittura il vero e proprio fine.

Chi sono realmente Cico e Bob?
MASSIMO MARTELLI: Il gruppo era formato da Cico, Bob, Enzo Iacchetti, Paolantoni, Sarcinelli, Giobbe ed io, che facevo l’autore e regista della congrega. Facevamo trasmissioni sfigate ma nelle quali ci lasciavano fare quello che volevamo, gli unici un po’ famosi erano Cico e Bob, e spesso grazie a loro si riusciva a lavorare. Poi un giorno decisero di lasciare, momentaneamente gli amici e di fare un programma di un noto comico che fu un flop clamoroso, mentre il resto del gruppo esiliò in una piccola televisione (Odeon Tv) e produsse un piccolo programma di culto dal titolo "Sportacus", che ebbe una grande fortuna. E da lì l’inizio o la fine, a secondo del punto di vista: per Cico e Bob una frenata alla loro carriera, per gli altri una veloce accelerazione!

Ma cos’è che non va nel mondo dello spettacolo?
MASSIMO MARTELLI: Non credo che sia giusto che un bel film come Respiro incassi così poco e lo stesso vale per altri film come L’imbalsamatore, Tornando a casa e Tre storie. Non "va" che molti dirigenti televisivi continuino a parlare di prodotto e non di contenuto, e non è giusto che le persone oggi famose siano corpi o categorie specifiche come le veline o le letterine. E non va che in Italia non esistano più i generi cinematografici, e sinceramente credo che non sia colpa di chi fa questo mestiere…

E di chi allora?
MASSIMO MARTELLI: Principalmente credo che sia un problema di comunicazione: non sappiamo vendere i nostri prodotti!

Per Antonio Catania, uno degli attori più richiesti dal cinema italiano, che cosa è il successo?
ANTONIO CATANIA: Mi riconosco molto nella storia raccontata in questo film. E’ vero che lavoro in diversi film e mi fa piacere godere della fiducia di molti miei colleghi e registi… ma anch’io non sono arrivato da nessuna parte! Cerco di fare bene il mio lavoro senza l’aiuto di scorciatoie e quindi ci sto di diritto in questo film!

Quanto della vostra vita e del vostro modo di essere avete messo in questo film?
ROBERTO MALANDRINO: Su precise indicazioni del regista, siamo stati costretti ad essere il più possibile noi stessi!
PAOLO MARIA VERONICA: Naturalmente con leggere esasperazioni ed esagerazioni…
MASSIMO MARTELLI: E questo è stato sicuramente il lavoro più difficile del film: partendo da un presupposto di verità, ho cercato di accentuare i loro caratteri e così ottenere una recitazione la più naturale possibile.

Dopo il primo film Pole Pole con Fabio Fazio e Muzungu con Giobbe Covatta, un altro film con protagonisti diversi comici "televisivi": perché questa scelta?
MASSIMO MARTELLI: Parto dal presupposto che realizzare un film è un impegno molto faticoso e quindi per me è importante circondarmi di persone a cui voglio veramente bene! E poi utilizzo questi comici non nelle loro solite vesti televisive ma come interpreti delle storie che voglio raccontare: solitamente mi piace rischiare e non adagiarmi in "semplici" operazioni commerciali che sinceramente non mi hanno mai interessato!

Ma cos’è per lei il successo?
MASSIMO MARTELLI: Per quanto mi riguarda è riuscire a fare quello che desideri, nel mio caso il cinema!

Regia: Massimo Martelli
Cast: Roberto Malandrino, Paolo Maria Veronica, Enzo Iacchetti, Antonio Catania, Nadia Carlomagno
Genere: Commedia
Nazione: Italia
Durata: 82'

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