Il film inizia con queste parole:
Tutte le scene che vedete in questo film
sono vere e sempre riprese dal vero.
Se spesso saranno scene amare
è perché molte cose sono amare
su questa terra.
D’altronde il dovere del cronista
non è quello di addolcire la verità
ma di riferirla obbiettivamente
In occasione di una delle rare uscite pubbliche di Gualtiero Jacopetti sono riuscito ad avere una sua dichiarazione a proposito delle evidenti mistificazioni presenti nei suoi documentari.
La verità è questa: l’attualità accade in un istante. Il dovere di un cronista è quello di essere sul posto, registrare quello che è possibile registrare. Ma quando voglio raccontare qualcosa al pubblico, sono un giornalista che usa milioni di fotografie di pellicola, a cui aggiungo il commento parlato. Ora per raccontare la storia al pubblico, le cose con non si è potuto cogliere in quel momento dell’attualità, ma anche perché il montaggio ha le sue esigenze, le sequenze hanno bisogno di collegamenti quindi si devono rifare determinati attacchi. Se deve tornare sulla zona dell’avvenimento e girare esattamente quei dettagli con le stesse persone, nello stesso ambiente che si è visto nell’attualità, cercando di ottenerlo, perché spesso non è facile.[...] Non c’è nessuna truffa. Noi siamo sempre stati presenti a quello che è accaduto, abbiamo cercato di farlo nella maniera più spericolata a volte, poi abbiamo sentito il dovere di perfezionarlo per farne uno spettacolo. Questo [Mondo Cane] è un documentario, era la prima volta che un documentario girava tutto il mondo, ottenendo il successo di un film di fiction. Bisognava quindi raccontarlo secondo i canoni del cinematografo, cioè dello spettacolo.[1]
La serie Mondo Movie rappresenta infatti una evidente deformazione dello spirito che aveva spinto Flaherty far mettere in scena a Nanook alcuni momenti della propria vita quotidiana. La fiction non è più utilizzata per aumentare l’impressione di realtà fornita alla pellicola, semmai il suo scopo è di spettacolarizzare la realtà, vera o presunta, che starebbe alla base delle immagini filmate, in un meccanismo morboso che, nonostante il successo ottenuto, risulta disturbante ancora oggi.
Il trailer
[1] Dichiarazione di Gualtiero Jacopetti raccolta dall’autore in occasione della proiezione pubblica di Mondo Cane tenuta a Spazio Oberdan Cineteca Italiana, Milano, il giorno 28 Gennaio 2004.
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