C'è un nuovo programma cult sulla radio italiana. A quanto pare il conduttore è un attore che ha subito una grave forma di amnesia. Non ricorda più nulla del suo passato e il suo diario è diventato una sorta di memoriale pubblico costruito attraverso i microfoni di Radio 2 (in diretta alle 12.10). Anni fa c'era Jack Folla, il condannato a morte ideato da Diego Cugia, che aveva fatto confondere a tanti ascoltatori il confine tra realtà e finzione. Riporto di seguito l'articolo pubblicato su Repubblica.
ROMA - "Mi chiamo Matteo Caccia, ho 33 anni e vivo a Milano. Non so se qualcuno si ricorda di me. Io no". Matteo un anno fa è diventato un uomo senza ricordi. Ha perso la memoria. Se tutti abbiamo un futuro da costruire, lui si è trovato, da un giorno all'altro, a ricostruire il proprio passato. "Ora lei mi chiederà: "È vera questa storia?". Con la perdita della memoria il dubbio è dietro l'angolo. Due settimane dopo il blackout sono venuti a trovarmi gli amici, per me perfetti sconosciuti. Uno di loro mi ha sussurrato: "A me la verità la puoi dire, dai, ti sei inventato tutto". E lì ho capito che sarebbe stato un po' difficile spiegare la cosa... La cosa è che un anno fa, l'8 settembre 2007, probabilmente ho perso conoscenza, non ricordavo più niente. Ero all'Auditorium di Milano per il saggio di pianoforte della mia fidanzata, ma in quel momento non suonava lei... Il mio ultimo ricordo è una ragazza al pianoforte, poi niente. Il buio per una manciata di minuti; quando ho aperto gli occhi non sapevo chi fossi e perché mi trovassi lì". Un sentimento di perdita svelato in "Amnèsia", programma cult che conduce alle 12.10 dal lunedì al venerdì su Radio2; musica, ricordi, dubbi, frammenti di memoria. La sua vita è un puzzle da completare con gli ascoltatori, che scrivono, telefonano, danno consigli, affascinati dal buco nero che ha inghiottito Matteo, sul filo del dubbio, perché la sua vita scorre come un film dalla sceneggiatura perfetta. Matteo Caccia, nato in provincia di Novara nel 1975, diplomato all'Accademia dei Filodrammatici a Milano, attore teatrale con Antonio Latella, conduttore radiofonico, istruttore di vela, fidanzato con un'aspirante pianista, per Matteo Caccia, seduto su una poltrona dell'Auditorium, è uno sconosciuto. "Mi sono alzato, terrorizzato, e sono andato alla polizia: "Aiutatemi, non so chi sono". Hanno preso i documenti, poi hanno chiamato mia madre. Lei mi rassicurava: "Matteo, stai tranquillo, vengo e ti porto a casa". Ti rendi conto che appartieni a qualcosa, ma è un mondo sconosciuto. Perfino lei era un'estranea".
C'è un prima e un dopo nella vita di tutti, in quella di Matteo c'è un buco nero. "I primi giorni sono stati sconvolgenti. Ho fatto analisi, Tac, tre mesi di esami. Non è venuto fuori nulla. È un caso di "amnesia retrograda globale", un problema all'ippocampo. Ho la memoria fisica: cammino, scio, vado in bicicletta, ero e sono istruttore alla scuola di vela di Caprera. Conservo la memoria semantica: lego parole e oggetti. La memoria compromessa è quella episodica, ho perso l'archivio che riguarda gli episodi della mia vita. Ho 33 anni, i ricordi ci sono, bloccati. È un percorso in salita, in un ambiente familiare eppure estraneo: sconosciuti i mobili di casa, i vestiti appesi nell'armadio, gli amici, il perché di una cicatrice sulla spalla, il sapore squisito del tiramisù preparato da mamma. Però c'erano tracce di vissuto ovunque, sul divano consumato perché mi sedevo lì, la chitarra mi diceva che forse sapevo suonarla. Ho acceso il computer, e poi c'erano le foto, i film, la musica che ascoltavo. Non dovevo essere una cattiva persona, mi piacevano Antony and the Johnsons. Ma non riconoscevo mia sorella e mia madre. Gli amici del teatro - Marco Foschi, Rosario Tedesco, Cinzia Spanò, tutti gli attori di Latella - venivano a trovarmi per riguardare insieme foto e video, sentivo grande affetto da parte loro, ma non provavo nulla. I medici sostengono che sia una rimozione di tipo emotivo, mi sto proteggendo da qualcosa, ma cosa? La mia era una vita normale". Lo è anche oggi. "Una parte di me è perduta per sempre, però, poco a poco, grazie agli altri, ho scoperto cosa mi piaceva, com'ero: ironico, dicono, a tratti cinico. Vivo guardando avanti, prima avevo paura di aver perso qualcosa, oggi non m'importa. Mi godo quello che ho. Ho scoperto di aver avuto una fidanzata a New York, New York è stato il primo viaggio che ho fatto dopo il blackout. Pensavo: qualcosa mi ricorderò. Niente. Ho fatto il turista, la vedevo per la prima volta a 33 anni. Una vita fatta di prime volte non è brutta. Tutto ha un sapore nuovo, anche il tiramisù di mia madre". Il lavoro aiuta. "Ho scoperto che facevo il conduttore radiofonico, ed è stato il curatore dei miei programmi, Renzo Ceresa, insieme al direttore di Radio2 Sergio Valzania a chiedermi di raccontare cosa mi era successo. Facevo la radio da sei anni, ma non sapevo se sarei stato in grado di andare in onda.... Avevo iniziato a tenere un diario, con "Amnèsia" è stato più facile, condivido la mia scoperta del mondo. C'è una partecipazione emotiva fortissima. Non ho "ricominciato" a fare le cose, comincio adesso. Più passa il tempo e meno m'interessa recuperare una parte di me. È importante sapere chi era Matteo dieci anni fa? È utile? Ho una fidanzata da poco e mi chiede sempre: "Saresti così, se non ti fossi perso?"". Ingrid Bergman diceva che per vivere bene bisogna avere cattiva memoria e buona salute. Matteo sorride: "Forse aveva capito tutto".
C'è un prima e un dopo nella vita di tutti, in quella di Matteo c'è un buco nero. "I primi giorni sono stati sconvolgenti. Ho fatto analisi, Tac, tre mesi di esami. Non è venuto fuori nulla. È un caso di "amnesia retrograda globale", un problema all'ippocampo. Ho la memoria fisica: cammino, scio, vado in bicicletta, ero e sono istruttore alla scuola di vela di Caprera. Conservo la memoria semantica: lego parole e oggetti. La memoria compromessa è quella episodica, ho perso l'archivio che riguarda gli episodi della mia vita. Ho 33 anni, i ricordi ci sono, bloccati. È un percorso in salita, in un ambiente familiare eppure estraneo: sconosciuti i mobili di casa, i vestiti appesi nell'armadio, gli amici, il perché di una cicatrice sulla spalla, il sapore squisito del tiramisù preparato da mamma. Però c'erano tracce di vissuto ovunque, sul divano consumato perché mi sedevo lì, la chitarra mi diceva che forse sapevo suonarla. Ho acceso il computer, e poi c'erano le foto, i film, la musica che ascoltavo. Non dovevo essere una cattiva persona, mi piacevano Antony and the Johnsons. Ma non riconoscevo mia sorella e mia madre. Gli amici del teatro - Marco Foschi, Rosario Tedesco, Cinzia Spanò, tutti gli attori di Latella - venivano a trovarmi per riguardare insieme foto e video, sentivo grande affetto da parte loro, ma non provavo nulla. I medici sostengono che sia una rimozione di tipo emotivo, mi sto proteggendo da qualcosa, ma cosa? La mia era una vita normale". Lo è anche oggi. "Una parte di me è perduta per sempre, però, poco a poco, grazie agli altri, ho scoperto cosa mi piaceva, com'ero: ironico, dicono, a tratti cinico. Vivo guardando avanti, prima avevo paura di aver perso qualcosa, oggi non m'importa. Mi godo quello che ho. Ho scoperto di aver avuto una fidanzata a New York, New York è stato il primo viaggio che ho fatto dopo il blackout. Pensavo: qualcosa mi ricorderò. Niente. Ho fatto il turista, la vedevo per la prima volta a 33 anni. Una vita fatta di prime volte non è brutta. Tutto ha un sapore nuovo, anche il tiramisù di mia madre". Il lavoro aiuta. "Ho scoperto che facevo il conduttore radiofonico, ed è stato il curatore dei miei programmi, Renzo Ceresa, insieme al direttore di Radio2 Sergio Valzania a chiedermi di raccontare cosa mi era successo. Facevo la radio da sei anni, ma non sapevo se sarei stato in grado di andare in onda.... Avevo iniziato a tenere un diario, con "Amnèsia" è stato più facile, condivido la mia scoperta del mondo. C'è una partecipazione emotiva fortissima. Non ho "ricominciato" a fare le cose, comincio adesso. Più passa il tempo e meno m'interessa recuperare una parte di me. È importante sapere chi era Matteo dieci anni fa? È utile? Ho una fidanzata da poco e mi chiede sempre: "Saresti così, se non ti fossi perso?"". Ingrid Bergman diceva che per vivere bene bisogna avere cattiva memoria e buona salute. Matteo sorride: "Forse aveva capito tutto".
15 commenti:
gira voce che il matteo caccia si sia inventato questa storia della perdita della memoria per poter fare una trasmissione radiofonica. su http://rivistapop.wordpress.com dicono che il suo non è un dramma ma un radiodramma inventato ad hoc. non entro nel merito della trasmissione, dico solo che se è vero che è inventata non ci fa certo una bella figura
io l'ascolto da un po' di giorni. mi sembra chiaro che come il sole che è una fiction. ma non ci vedo niente di male. è una forma nuova di genere radiofonico. al cinema esistono i falsi documentari, per esempio. decidi di stare al gioco, e giochi al gioco di "immaginiamo come può essere perdere la memoria". se non vuoi giocare spegni la radio. se vuoi crederci per forza credici, ma nessuno ti ha costretto a farlo. secondo me se ascolti bene lo capisci al volo che è una fiction sotto forma di diario.
anche io sono dell'idea che sia un falso, ascoltando la trasmissione mi pare lampante.
però si sfrutta il dramma di persone che soffrono veramente per fare ascolto, diventare famosi e chissà cos'altro
LA PRIMA VOLTA CHE TI HO ASCOLTATO,SONO STATO RAPITO DALLA TUA VITA E DALLE TUE PAROLE .TI CREDO IN MODO PIENO..
IN UN CERTO MODO ANCH'IO A 43 ANNI
OSSERVO LA MIA VITA CO Pìù NATURALEZZA E VOGLIO VIVERLA EMOZIONE DOPO EMOZIONE
SE VUOI CONTATTARMI 0825828232
In pochi giorni sono diventata fan di questo programma, e devo dire che non importa se la storia sia vera o meno. E' una bella storia. E se non fosse vera, l'idea mi sembra ancora più geniale...
@ Alessia - In effetti il fatto che abbia deciso di scrivere di Amnesia sul mio blog non è certo per "smascherare" un falso che si spaccia per vero. Credo che sia evidente il suo grado di fiction, tanto quanto lo era quello del camaleontismo di Zelig. Ma è la linea di confine che c'è tra realtà e finzione, quella che ci interessa!
@Carlo: difatti non mettevo in discussione la presenza di questo post (che mi sembra pertinente) sul tuo blog, ma rispondevo ad Anonimo1 e ad Anonimo3 (se la gente si firmasse, anche con un nick, non si farebbe tutta questa confusione... ma comunque). E non difendo Amnesia in sé (che può piacere o meno), ma tutti i testi (audiovisivi e non) che, come dici tu, sfumano la linea di confine tra realtà e finzione. Molti spettatori si sentono raggirati. Io invece li trovo geniali perchè, seppur sfruttando la mancanza di senso critico di almeno una parte del pubblico, fanno riflettere sul potere dell'audiovisivo e più in generale sul potere creativo/artistico della mente umana, capace di riformulare, fino a ricrearlo, il mondo in cui viviamo. Complimenti per il blog. Ho vari motivi per interessarmi all'argomento ma comunque sia è molto ben fatto, lo visito spesso.
che sia finzione o realtà è semplicemente geniale.
Il programma è fatto davvero bene e mette diversi dubbi, ma come si può pensare che sia vero? Boh... mi lasciate sconcertato.
Io ogni giorno credo sempre che sia vera la tua amnesia.
Io dico che se è vero che è inventata è geniale.
Mi intriga tantissimo
Beh, a me non interessa più di tanto la verità sulla sua malattia... alla fine è un po' come fare un film su una persona malata ispirato ad una storia vera. Ciò che ha senso è ciò che suscita il programma, e penso che riesce molto bene nel suo intento, risultato che certo non avrebbe se non ci fosse una pretesa di verità....
ciao matteo sono roberta, ti ascolto da circa 9 mesi e sempre mentre vado a riprendere leonardo ( il mio tesoro ) all'asilo nido..mi fai sempre sognare ad'occhi aperti tutto quello che dici, memoria o no sei un grande, quasi ti vogliamo bene....forse te ne abbiamo sempre voluto, tanto tu no te lo ricordi...
VERGOGNA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
E' COPIATISSIMOOO!!!
PLAGIO!!!
HANNO RUBATO L'IDEA A SASHA DOMINIS, CONDUTTORE DI ''ALTRA FEDELTA''' SU RADIO FANDANGO!
QUALCHE MESE FA SASHA HA FATTO UN PROVINO PER RADIO2 PORTANDO UN DEMO DI UN FORMAT INVENTATO DA LUI... E INDOVINATE DI COSA SI TRATTAVA?????
ANDATE A VEDERE:
http://www.youtube.com/watch?v=AAgLswQyauc
OPPURE CERCATE SU YOUTUBE:
Scoop ad Alt(R)a Fedeltà, tratto dalla puntata n°17
VERGOGNA!!!!!!!!!!!!!!
ciao,
Federica
per federica che ha scritto il 10 maggio: ma sei scema?
è evidente che il video che hai trovato su you tube è una "presa in giro" del programma, un gioco ironico...
secondo te se a me avessero copiato questa idea avrei fatto un video su you tube cosi? sarei andato da un avvocato. scema
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