Regen, (pioggia) in italiano, è un lavoro del documentarista Joris Ivens. Leggiamo una bella definizione sul blog Luoghisensibili: [Regen] propone lo sguardo del regista Joris Ivens, un pioniere, militante nello spirito, un maestro e un padre assoluto del documentario poetico.
Nel suo cine-poéme lirico succede il contrario di ciò che accade con John M. Hull: con Joris Ivens le cose svaniscono sotto la pioggia. Come dice Bela Balasz (Estetica del film, 1931) le cose non si vedono più. La pioggia di Ivens non è la pioggia che racconta lo spazio e che lo riempe. Non comunicano una realtà ma sono espressioni figurative. E’ l’inizio del cinema documentario ma anche un cinema sperimentale. La vista in questo caso non serve per avvicinarsi alla realtà ma per costruirne un’altra.
Nel suo cine-poéme lirico succede il contrario di ciò che accade con John M. Hull: con Joris Ivens le cose svaniscono sotto la pioggia. Come dice Bela Balasz (Estetica del film, 1931) le cose non si vedono più. La pioggia di Ivens non è la pioggia che racconta lo spazio e che lo riempe. Non comunicano una realtà ma sono espressioni figurative. E’ l’inizio del cinema documentario ma anche un cinema sperimentale. La vista in questo caso non serve per avvicinarsi alla realtà ma per costruirne un’altra.
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